Francesco Caruso, musicoterapeuta a orientamento psicodinamico, svolge la pratica clinica a Milano
in studio privato e presso strutture ospedaliere e istituzioni.

LA MUSICOTERAPIA

La Musicoterapia è una pratica con la quale il terapeuta qualificato si approccia con un paziente o un gruppo di pazienti in un processo volto a facilitare e promuovere la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, l’espressione, l’organizzazione ed altri obiettivi terapeutici rilevanti per affrontare i bisogni fisici, cognitivi e sociali.

La Musicoterapia mira a sviluppare le potenzialità dell’individuo e di conseguenza a migliorare la qualità della vita mediante la prevenzione, il mantenimento delle capacità e la riabilitazione.

Gli studi e l’uso della musicoterapia nella pratica clinica per l’aiuto e la riabilitazione dei malati d’Alzheimer, di Parkinson, di Autismo, DSA, sono recenti ma ormai fanno parte stabilmente dei servizi offerti ai pazienti. Dalla metà del secolo scorso la musicoterapia in Europa è utilizzata nelle strutture ospedaliere e nei centri pubblici e privati e almeno da un ventennio essa viene utilizzata in Italia e in particolare a Milano per mantenere le capacità residue, recuperare e riabilitare.

La musicoterapia con il suono, le esperienze musicali, pianificate e/o improvvisate è lo strumento principale di comunicazione non verbale che consente di relazionarsi con la persona. Con le tecniche di musicoterapia si accede direttamente al mondo emotivo.

Oggi la maggior parte dei musicoterapeuti affronta pazienti come bambini anche piccolissimi e adolescenti con disturbi evolutiva o adulti con disagi neurologici. Si registrano miglioramenti di questi pazienti nell’apprendimento e nella memorizzazione. La musicoterapia viene utilizzata anche con pazienti psicotici e spesso riesce in tanti casi dove non funziona nient’altro e con persone adulte colpite da malattie neurodegenerative.

Possiamo quindi definire la musicoterapica come una attività complementare che fornisce un valido aiuto e sostegno.

MODELLO PSICODINAMICO

L’approccio psicodinamico della Musicoterapia è una metodologia della Musicoterapia stessa. La Musicoterapia psicodinamica utilizza le esperienze musicali e le relazioni che si sviluppano attraverso di esse per permettere al paziente di “riprendere” ciò che si è perso e utilizzarlo inoltre come elemento di trasformazione e di cambiamento.

La musicoterapia psicodinamica si basa sul presupposto che l’inconscio rivesta un ruolo fondamentale nel determinare il comportamento della persona ed il suo benessere psichico. Il processo creativo, così come la relazione che ne consegue, è soggetto ad uno sviluppo nel corso del tempo: questa è la chiave del processo terapeutico che si riflette nella crescita interna dell’individuo.

La musica è molto vicina al subconscio: serve a far venir fuori quello che hai dentro.

I lapsus, i sogni, i moti di spirito, le dimenticanze della vita quotidiana sono tutte manifestazioni dell’esistenza dell’inconscio e della sua influenza nella vita di ogni persona.

L’approccio psicodinamico prevede l’accettazione dei propri limiti e lavora su questi aspetti. Nell’approccio è essenziale il coinvolgimento empatico in cui entrano in gioco le emozioni del paziente e del musicoterapeuta.

Siamo dunque personaggi che mettono in atto un copione scritto dall’inconscio: tutto ciò che scegliamo per la nostra vita è determinato da forze inconsce tra loro in relazione dinamica.

Si cerca di far riaffiorare le radici di meccanismi disadattivi e di conflitti che causano difficoltà di relazione e di adattamento nel mondo reale/attuale .

Terapeuta e paziente lavorano insieme per individuare i conflitti emotivi, affettivi o cognitivi che soggiacciono ai problemi presentati e/o vissuti che il paziente esprime.

Il terapeuta non svaluta né allontana le resistenze del paziente, ma al contrario le accoglie con interesse, ricercando anche l’aiuto di quest’ultimo per comprenderne l’origine.

Questo tipo di approccio consente al soggetto in terapia di sentirsi valorizzato, non sottoposto a giudizio valutativo e trattato da persona, percependo sempre e comunque disponibilità e apertura da parte del professionista nei propri confronti.

Possiamo quindi affermare che l’essenza della Musicoterapia Psicodinamica consiste nell’esplorazione dei diversi aspetti del Sé che non sono completamente conosciuti, e delle influenze che ne derivano in special modo nelle relazioni attuali e negli eventuali sintomi psicopatologici che il paziente manifesta o riconosce di aver manifestato.

Inoltre, questi aspetti vengono ulteriormente conosciuti e indagati sulla base della loro implicita influenza e risonanza all’interno della relazione tra paziente e terapeuta.

La musicoterapia psicodinamica ha come riferimenti psicoanalitici e intersogetti i concetti relativi al transfert, (Freud, Jung) e al controtransfert (Freud, Lacan); al principio di empatia, (Kohut); il sé e gli oggetti sè (Kohut); ai fenomeni che hanno origine dall’inconscio, (Freud, Bion); allo studio dei meccanismi di difesa, (Anna, Freud), il rapporto madre – bambino, la madre sufficientemente buona, (Stern Winnicott); la sintonizzazione degli affetti, (Stern); la regolazione delle emozioni nell’ambito dell’Infant Reserch , (Beebe, Lachmann, Stern); le “rotture emotive” (Tronick); al ruolo delle emozioni (Trevarthen). In Musicoterapia le emozioni rivestono una grande importanza infatti l’attenzione viene posta anche sull’espressione delle emozioni e sull’espressione-riconoscimento di sé.

Di Klein si rivedono i concetti sulla posizione di scissione ossia tra le esperienze di buona e cattiva madre, l’identificazione proiettiva, varie nozioni sulla colpa, riparazione, invidia e gratitudine. Le influenze di Jung si rivedono nell’uso dell’immaginario guidato, e nell’interesse per le quattro funzioni del pensare, sentire emotivamente, sentire con i sensi ed intuire. Le improvvisazioni sulle emozioni fondamentali come mezzo di accertamento del paziente derivano dalle idee di Lowen sulle emozioni congelate e le loro manifestazioni in rigidità corporee.

OBIETTIVI E METODOLOGIA

Gli obiettivi della musicoterapia in cui si utilizza l’ improvvisazione musicale e la creatività sono in primo luogo psicoterapeutici per loro natura.

Gli obiettivi psicoterapeutici risultano indicati per l’autocoscienza, l’espressione del sé, l’integrazione della personalità, la comunicazione, la risoluzione di conflitti emotivi e di relazione.

Gli obiettivi riabilitativi della musicoterapia sono ormai una realtà presente in Italia e soprattutto a Milano in maniera diffusa e vengono applicati in contesti di cura e di riabilitazione per i disturbi Specifici dell’Apprendimento, DSA, per la sindrome di Autismo, per il Parkinson, per i pazienti Alzheimer, e per i pazienti psichiatrici.

Gli obiettivi educativi spesso adottati nella musicoterapia sono la consapevolezza dell’ambiente e l’integrazione del senso motorio, legati alla crescita terapeutica.

Gli obiettivi ricreativi riguardano spesso il bisogno del paziente di imparare a suonare liberamente e trarne piacere. Ambedue gli obiettivi servono a migliorare la qualità della vita e a facilitare il progresso psicoterapeutico.

L’intervento inizia solitamente con un periodo di osservazione e di valutazione durante il quale il musicoterapeuta osserva e viene a conoscenza del nel mondo esterno della persona.

Il processo terapeutico, utilizzando i modelli e le tecniche della musicoterapia, si svolge in una serie di fasi in cui inizialmente si stabilisce una relazione paziente terapista, quindi si lavora sulle difficoltà dei limiti e infine sulla separazione dal musicoterapueta.

Il musicoterapeuta deve creare la base per sostenere la capacità di sviluppo di ciascuna persona.

Grazie all’alleanza terapeutica e al mediatore musicale si raggiungono risultati insperati per poter vivere il quotidiano più serenamente e con più leggerezza.

TEMPI

Di sovente Il percorso risulta complessivamente più breve nelle psicoterapie rispetto alle terapie analitiche. Inoltre nei trattamenti psicodinamici è possibile sostenere differenti tipi di percorso a seconda delle esigenze, possibilità contestuali e caratteristiche del paziente;

si possono sostenere infatti

  • trattamenti a breve termine: con una durata (indicativamente) fino a sei mesi.
  • trattamenti a medio termine con durata dai sei mesi fino ad un anno e mezzo circa
  • trattamenti a lungo termine dai due fino a tre o quattro anni.

E’ opportuno naturalmente chiarire che queste indicazioni sono puramente orientative.

A differenza dell’analista, lo psicoterapeuta non rappresenta più uno specchio neutro in grado di riflettere una realtà oggettivamente data, ma una figura sulla quale il paziente può compiere le proprie proiezioni.

Se sei interessato e vuoi provare il primo incontro è gratuito.

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ATTIVITA’ DI MUSICOTERAPIA

Le attività di musicoterapia proposte in questo spazio si rivolgono ai bambini, agli adulti e alle persone anziane (già di per sé oggigiorno difficili da definire) che necessitano di una relazione di aiuto e per tutte coloro che vogliono espandere, ampliare e ritrovare quel mondo creativo che nell’adulto spesso è represso dalle sovrastrutture e che nei bambini è già condizionato e quindi limitato in età prematura.

La musicoterapia nel trattamento di bambini anche con disaggio è un’ area di lavoro che è stata sviluppata dai musicoterapeuti in tutto il mondo soprattutto per via del modo positivo e giocoso dei bambini di sperimentare la musica. La curiosità insaziabile per i suoni e per la loro produzione, che sembra quasi innata fin dai primi anni di vita, facilita l’approccio per qualsiasi fine. L’infanzia è un periodo meraviglioso, determinante per lo sviluppo della persona e anche per questo molto delicato.

Nelle attività viene data particolare attenzione alle emozioni della persona che tra l’altro costituiscono da sempre l’interesse centrale della musicoterapia; l’accertamento delle stesse mira alla loro comprensione. Una emozione è considerata negativa quando eccessivamente frequente, intesa di lunga durata, quando è ingiustificata e/o quando non è un mezzo efficace di adattamento al mondo reale.

Nelle attività si esprimono in gesti musicali ciò che non si riesce a dire talvolta con la parola favorendo il processo di catarsi con conseguente miglioramento del tono dell’umore e dell’ansia.

Le sedute sia individuali che di gruppo fanno registrare un sollievo per coloro i quali soffrono di stati ansioso-depressivi reattivi alla patologia.

Le sedute o i laboratori di musicoterapia frequentati durante la terza età costituiscono un rimedio alla creatività dimenticata o sopita e quindi serve per apportare energie, ispirazioni e forza ai processi della fantasia e dell’espressione creativa , allontanando di fatto stati ansioso-depressivi dovuti solo all’avanzamento dell’età.

La musicoterapia amplifica potenzialità che troviamo conservate, sviluppate in virtù di quella universale arte di vivere che affronta il cammino nonostante la perdita di riferimenti.

L’uso della musicoterapia , rassicura, rasserena, risveglia abitudini, attiva l’espressione di emozioni, facilita l’attenzione, la coordinazione dei movimenti, l’uso della parola per qualsiasi fascia di età.

DSA

Musicoterapia per i disturbi specifici dell’apprendimento; Dislessia – deficit di attenzione e iperattività

L’inserimento della musicoterapia e di alcuni elementi della musica nelle attività dei bambini dislessici non solo diverte, rilassa, stimola la creatività, ma migliora in modo efficace la loro capacità di lettura e di pronuncia; la musica quindi può essere un valido aiuto nell’affrontare con successo i Disturbi Evolutivi Specifici.

Spesso i disturbi di attenzione e l’iperattività sono associati ai disturbi specifici dell’apprendimento.

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Attività per le persone con Autismo

Disturbi generalizzati dello sviluppo

Il simbolo musicale talvolta aiutato da supporti visivi sarà il mezzo per by-passare il disturbo generalizzato dello sviluppo o autismo. Dopo una valutazione individuale per definire gli obiettivi dell’intervento, sono previsti periodici momenti di restituzione dei risultati raggiunti con la famiglia e di coordinazione con la stessa.

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Musicoterapia per lo sviluppo delle comunicazione e del linguaggio

Alcuni bambini ma anche adulti possono avere a disposizione poche parole o segni funzionali ma non hanno un linguaggio (nel senso letterale del termine) che li metta in grado di esprimersi o di essere parte di una comunità che parla la stessa lingua. Una persona affinché possa sviluppare un’abilità comunicativa, deve avere il desiderio, l’abilità e le possibilità di scambiare con l’ambiente che lo circonda.

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La musicoterapia per lo sviluppo di sé

La tecnica di musicoterapia utilizzata segue alcune fasi tra cui agire sul proprio” bambino interiore” lavorare sulle difficoltà e i limiti, agire equilibrare e arricchire la propria vita emotiva.

Su quest’ultimo punto la musicoterapia e le tecniche di comunicazione non verbale dedicano un’ attenzione particolare. Di fatto la disciplina nasce con la funzione specifica di modulare le emozioni e consolidare le relazioni interpersonali.

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Attività per contrastare Demenza e Alzheimer

Stati d’ansia e depressivi

L’importanza e gli effetti potenziali della musica nel trattamento dei casi di demenza e lievi di Alzheimer sono noti da tempo.

La musica è uno stimolo uditivo articolato in maniera complessa. Molti processi percettivi si svolgono contemporaneamente in diverse aree cerebrali. Il cervello così elabora la musica in maniera gerarchica e distribuita. In questa complessità la musica coinvolge il lobo temporale destro, indispensabile per riconoscere ed eseguire le melodie, e il lobo temporale sinistro, da cui dipendono l’elaborazione del linguaggio musicale, ma anche la scrittura, la composizione e l’esecuzione della musica.

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Le strategie per il Parkinson

Il protocollo musicoterapico segue alcune ricerche scientifiche, note a livello mondiale, che ormai fanno parte della letteratura medica che mettono in relazione il ritmo e il movimento.

La musicoterapia ormai da più di dieci anni in Italia e in particolare a Milano viene utilizzata con successo per aiutare le persone a cui è stata diagnosticata la malattia di Parkinson. Ci si pone come scopo, attraverso le informazioni sensoriali esterne, gli stimoli uditivi e visivi, di aiutare i pazienti ad attuare le strategie compensative necessarie per bypassare i circuiti deficitari che compromettono alcune funzione come ad esempio la facoltà di camminare.

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Attività per l’area Motoria

La musicoterapia e i suoni provocano sia reazioni emotive che risposte fisiologiche. La musica è fisicamente stimolante, motivante e può essere eccitante. Di contro essa può essere calma e rilassante. Il Musicoterapeuta, per promuovere l’impegno e il contatto, crea stimoli attraverso la variazione del tempo e nella dinamica;

L’attività è inoltre rivolta a tutte le persone che sentono l’esigenza di incrementare il controllo motorio, di ridurre i movimenti stereotipati favorendo nello stesso tempo l’incremento di altre facoltà come il desiderio di comunicazione e l’espressione del sé.

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Disturbi dell’umore e dell’ansia

Con il termine disturbo dell’umore si designa la vasta classe di disturbi che consistono in alterazioni o anomalie del tono dell’umore della persona.

Le attività incentrate talvolta sull’ascolto e talvolta sulla improvvisazione aumentano le endorfine e inducono il rilascio di dopamina neurotrasmettitore di piacere, influiscono sul livello di alcuni ormoni, in particolare quello dello stress, con ricaduta evidente sul miglioramento del tono del’umore.

Il disturbo d’ansia  è caratterizzato da uno stato di preoccupazione eccessivo.

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Scoprire le potenzialità del linguaggio sonoro-musicale

Utilizzare il linguaggio non verbale come quello musicale permette ai bambini e agli adolescenti di esprimere il proprio mondo interiore quindi le emozioni e i sentimenti

I bambini che praticano e imparano a creare con la musica possono contare su un vantaggio cognitivo da sei mesi a due anni

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La respirazione, i chakra, le frequenze sonore e il canto

Questo laboratorio dedicato alle persone adulte è un percorso entusiasmante alla scoperta delle potenzialità del proprio corpo e della propria psiche.

Il percorso prevede l’integrazione di più discipline che hanno come fine l’apprendimento di alcune pratiche piacevoli e utilissime per rilassarsi, abbattere la stanchezza, lo stress e recuperare se stessi.

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